"Dunque. Al mondo ci sono i cretini, gli imbecilli, gli stupidi e i matti." "Avanza qualcosa?" "Sì, noi due, per esempio. O almeno, non per offendere, io."

mercoledì, novembre 23, 2005

Il ventre di Abulafia

Abulafia fu un cabalista del tredicesimo secolo. Era un rabbino e uno studioso della legge ebraica, per il quale la meditazione vera consisteva nella contemplazione delle lettere dell'alfabeto ebraico e nella loro permutazione (Temurah). Ma non è in omaggio agli intestini di questo affascinante personaggio che il blog che state leggendo ha avuto imposto il suo curioso titolo.
Abulafia era anche l'affettuoso nomignolo con cui Jacopo Belbo, uno dei tre co-protagonisti di quel romanzo meraviglioso che è il Pendolo di Foucault, era solito chiamare il suo computer. Lì dentro, Belbo, mancato scrittore di molto talento, ma soprattutto di pochissimo coraggio, teneva i suoi tesori, cioè quegli scampoli creativi che, sempre più raramente negli anni, riuscivano ad evadere dalla prigione di tranquillità in cui si era rinchiuso e sedato.
A questo punto, direte, è chiaro: questo blog, allora, non è che uno scrigno, un posto dove qualcuno ha intenzione di riporre i propri (supposti) tesori.
Invece no. O, meglio, non soltanto. Anzi, quasi per niente. Perché due pezzi di verità sommati assieme non è affatto detto che diano una verità intera.
Questo blog, allora, si chiama così in omaggio alle piccole mistificazioni (come quella che si sta qui facendo) che contengono pezzetti di verità che vanno scomposti, isolati, analizzati, compresi. Oppure, più semplicemente, perché, di qualunque cosa si abbia voglia di parlare, noi si vuol scrivere delle molteplici vie che possono portare all'unico fenomeno.

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