"Dunque. Al mondo ci sono i cretini, gli imbecilli, gli stupidi e i matti." "Avanza qualcosa?" "Sì, noi due, per esempio. O almeno, non per offendere, io."

martedì, dicembre 06, 2005

Suonare suonare

Abbiamo ripreso a suonare, dopo quasi 13 anni. Sinceramente, è un motivo di felicità. Quando si suona, pensi a quello che devi fare, alla tua parte. Pensi a non sbagliare. Poi, mentre il pezzo va, ascolti te e gli altri insieme. E le parti, che all’inizio sono un po’ scollate, alla fine vanno ciascuna al posto giusto. E avverti, prepotentemente fisico, l’entusiasmo, anzi (e di più) l’ebbrezza di essere, in quel momento, più di te stesso. Quanta meraviglia (di sé e degli altri) sa destare la musica! E com’è rivoluzionariamente egualitaria! Lo stupore è elargito a piene mani anche a chi è un musicista scarso o a chi è arrugginito (e persino a chi, come noi, è entrambe le cose). Suonare insieme è un’emozione forte ed immediata. Un sorprendersi. È l’intuizione che arriva prima del razionale. È un’accelerazione della propria vita. Quando si suona, è naturale esser ciò che non abbiamo la forza di essere in altri momenti: puri, assoluti, vivi. Si è finalmente un io collettivo, in cui c’è spazio per tutte le nostre diversità e quel che ci manca non ci impedisce niente. Non mi capita mai di sentire chi è altro da me così vicino, così uguale, tanto partecipato dalla mia stessa natura. Com’è semplice, invece, in quel momento, guardare negli occhi l’altro e godere del suo impegno e della sua bravura, perché essi (insieme a quel che sappiamo dare noi) creano quella magia di cinque minuti. Già, cinque minuti. Ecco un’altra cosa divina ed irrinunciabile: finalmente un orgasmo che non sia di pochi secondi. Finalmente ci si squassa per minuti interi, lunghi, continuativamente, e senza bisogno, dopo, di pulirci la pancia con un fazzoletto. Senza neppure l'ormonale malumore post-coitum. Anzi, la stupida felicità con cui la musica mi colpisce ha un’onda lunga e m’accompagna per un po’, rendendomi meno amaro il rientro in questo sistema spazio-temporale, ricco delle mie e delle altrui meschinità.

A volte, come stamattina, basta addirittura pensarci soltanto, per stare un po’ al caldo.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Tara ttarataratarà tà ta tataànnn!!!!

06 dicembre, 2005 18:08

 

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