"Dunque. Al mondo ci sono i cretini, gli imbecilli, gli stupidi e i matti." "Avanza qualcosa?" "Sì, noi due, per esempio. O almeno, non per offendere, io."

lunedì, aprile 02, 2007

Il Grosso

Il Grosso ha mani sgraziate e pensiero ondivago. Si fosse sciocchi, lo si penserebbe buono e ottuso, come Garrone. Nelle anse della sua costa frastagliata, invece, sono tesori. Sconosciuti ai più, lui per primo. Cartografo di sé (ma senza metodo), rumoroso esploratore della sua propria geografia, il Grosso è goffo, ma ha animo gentile e sottile. Incassa e mette via. Depura, sgrezza, si libera. E continuamente nasce, sotto i miei occhi, dal suo blocco di marmo. Già può usare entrambe le braccia. Il Grosso è ora un tronco, ritto al vento, sempre più quercia e meno pino di Roma.
Eppure, nelle notti d’estate, quando tutto è altrove, il Grosso canta canzoni segrete, dice parole indicibili, finalmente sa.

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Se li fondessi tutti e tre insieme, credo che potresti ottenere un raro esemplare di uomo quasi perfetto... quasi... perchè la perfezione è triste e noiosa!
:)
A.

02 aprile, 2007 11:44

 
Anonymous Anonimo said...

A una lettura veloce uno potrebbe pensare ad un buonone... uno di quelli che non penseresti mai sappia quello che vuole nella vita, ma che vi si lasci trasportare...
Invece questo grosso sa dove andare, e sa come arrivarci... ha l'aria paziente e remissiva, ma è una persona risoluta... è solo che, contrariamente a quanto avvenga di solito, non ci vuole arrivare facendo le scarpe agli altri, ma per meriti... per questo gli altri lo sottovalutano.

E poi sa sorridere...


Almeno su uno ci ho azzeccato qualcosa???

CIAO

02 aprile, 2007 14:57

 
Anonymous Anonimo said...

Ti aspetto nelle notti d'estate, intanto ci si vede stasera.
Ottimo intuizione, Vale:-)

02 aprile, 2007 15:27

 
Anonymous Anonimo said...

Il Grosso lo amo. Quasi mi dispiace che siano, a tratti, così visibili le sue bellezze. Si, un pò mi dispiace che non siano più così nascoste le sue possibilità e la sua profondità. Per me il suo animo è sempre stato li, splendente nei suoi occhi, per gli altri no, e questo faceva di me l'unica che lo sapeva e se ne beava. Ora lo capite anche voi, qualcuno è arrivato prima, qualcuno dopo, ma, comunque, solo chi lo ha meritato. Eccome se sa sorridere, il Grosso, quando lo fa è come se nessun altro sapesse farlo.
Ch.

02 aprile, 2007 16:08

 
Anonymous Anonimo said...

Beh... sono contenta di aver intuito bene, e soprattutto è bello trovare ogni tanto sprazzi di bellezza sul web, per cui grazie!
CIAO

02 aprile, 2007 16:46

 
Anonymous Anonimo said...

Anch'io conosco un Grosso, d'animo e d'epa, mani sgraziate, ma non ne conosco i piedi, che non è detto.
Per il resto, se tronco di quercia o di giunco,non fa differenza, che l'uno e l'altro, al vento, sono indifferenti.
Quando depura e sgrezza, il mio Grosso, come una lumaca pronta per la pignatta di "chez maxime", è in solitudine, non so se gli piaccia.. ma a me giova, col pane.
Per il resto, VIVA IL GROSSO, IL SUGHETTO E SANTA ROSALIA.

16 dicembre, 2007 18:52

 

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