Shock rosa
Sono un nostalgico. Anzi, per dire meglio (che se no la cosa suona un po’ patetica), ricordo con piacere i momenti belli. Insomma, ho un bel rapporto con quel che ho vissuto. Il tempo è un velo di zucchero che addolcisce anche le cose meno belle.
Quando giocavamo a pallone, io ed i miei compagni di scuola ci schieravamo con un’improbabilissima divisa rosa maiale. Era il nostro segno distintivo, quasi uno sberleffo nei confronti degli avversari, che, nei nostri intenti, oltre al dolore della sconfitta avrebbero dovuto patire anche l’umiliazione di venire battuti da una squadra vestita in quella maniera terribile.
Ieri, a più di quindici anni dall’ultima partita, siamo scesi di nuovo in campo. Stesso modulo, stessi interpreti. Di necessità, stessa divisa. Sorge il problema di recuperarla. Chissà dov’è. Dunque, vediamo: a casa mia non l’ho portata, quindi dev’essere per forza a casa dei miei.
- "Ciao mamma, indovina un po’? Stasera gioco a pallone coi miei vecchi compagni di scuola. Mi serve la divisa rosa, quella che stava nel terzo cassetto a destra nell’armadio. Me la tiri fuori che passo a prenderla?”
Quando giocavamo a pallone, io ed i miei compagni di scuola ci schieravamo con un’improbabilissima divisa rosa maiale. Era il nostro segno distintivo, quasi uno sberleffo nei confronti degli avversari, che, nei nostri intenti, oltre al dolore della sconfitta avrebbero dovuto patire anche l’umiliazione di venire battuti da una squadra vestita in quella maniera terribile.
Ieri, a più di quindici anni dall’ultima partita, siamo scesi di nuovo in campo. Stesso modulo, stessi interpreti. Di necessità, stessa divisa. Sorge il problema di recuperarla. Chissà dov’è. Dunque, vediamo: a casa mia non l’ho portata, quindi dev’essere per forza a casa dei miei.
- "Ciao mamma, indovina un po’? Stasera gioco a pallone coi miei vecchi compagni di scuola. Mi serve la divisa rosa, quella che stava nel terzo cassetto a destra nell’armadio. Me la tiri fuori che passo a prenderla?”
Silenzio imbarazzato
- "Uhm... sì... ti richiamo."
Non mi richiama. Dopo un po’ la richiamo io:
- "L'hai trovata?"
Non mi richiama. Dopo un po’ la richiamo io:
- "L'hai trovata?"
Silenzio
- "L'hai cercata, almeno?"
- "Uhm... sì... il fatto è che quando sei andato via, no, sai com’è... poi i nonni, abbiamo svuotato casa loro, c’era tutto quel macello e insomma, ecco.... avevo fatto delle scatole con le robe tue per fare posto. Però ce l’avevo scritto sopra la scatola 'Divise da calcetto'."
- "Ah. E che c’è adesso nei miei cassetti?"
- "Niente. Non c’è niente adesso. Sai com’è, no? Uno poi non ha mai il tempo di sistemare tutto."
- "Ah. E vabbé. Ma dove sta la scatola?"
- "E non lo so, non la trovo."
- "Ma lo sai dov’è?"
- "Sì, cioè... dovrebbe stare... adesso ci guardo, ma insomma... io l’avevo messa sopra il soppalco, poi non lo so che fine ha fatto."
- "Come che fine ha fatto? Che cammina da sola?"
- "Uhm... sì... il fatto è che quando sei andato via, no, sai com’è... poi i nonni, abbiamo svuotato casa loro, c’era tutto quel macello e insomma, ecco.... avevo fatto delle scatole con le robe tue per fare posto. Però ce l’avevo scritto sopra la scatola 'Divise da calcetto'."
- "Ah. E che c’è adesso nei miei cassetti?"
- "Niente. Non c’è niente adesso. Sai com’è, no? Uno poi non ha mai il tempo di sistemare tutto."
- "Ah. E vabbé. Ma dove sta la scatola?"
- "E non lo so, non la trovo."
- "Ma lo sai dov’è?"
- "Sì, cioè... dovrebbe stare... adesso ci guardo, ma insomma... io l’avevo messa sopra il soppalco, poi non lo so che fine ha fatto."
- "Come che fine ha fatto? Che cammina da sola?"
Silenzio, neanche imbarazzato
- "Vabbè, ciao mamma."
Correva l’anno millenovecentoottantacinque quando, in occasione del trasloco da casa vecchia a quella nuova, mia mamma e mia nonna impacchettarono tutta la mia roba.
Tra le altre cose, possedevo quasi 700 numeri di Topolino. Il più vecchio era del 1956. Prima abitavamo sopra Maraldi, la libreria. Li avevo collezionati per cinque anni, dai 7 ai 12.
- "Vabbè, ciao mamma."
Correva l’anno millenovecentoottantacinque quando, in occasione del trasloco da casa vecchia a quella nuova, mia mamma e mia nonna impacchettarono tutta la mia roba.
Tra le altre cose, possedevo quasi 700 numeri di Topolino. Il più vecchio era del 1956. Prima abitavamo sopra Maraldi, la libreria. Li avevo collezionati per cinque anni, dai 7 ai 12.
Li cercai per mesi nella cantina della nuova casa. Senza successo. Ogni tanto, tornavo a chiedere a mia mamma dove fossero. Regolarmente, mi rispondeva: "E saranno in cantina". Ed io di nuovo scendevo a cercarli.
Tre anni dopo confessarono di averli buttati. Avevo già 15 anni. Piansi. Di rabbia.
Si vede che anche mia mamma ha un ottimo rapporto con il proprio passato.
Tre anni dopo confessarono di averli buttati. Avevo già 15 anni. Piansi. Di rabbia.
Si vede che anche mia mamma ha un ottimo rapporto con il proprio passato.
8 Comments:
No cavoli... il topolino del 56 no!!!
E poi, la divisa rosa... come hai fatto? Hai rimediato una maglietta?
Il mio rapporto con il passato è strano, difficilmente ne sento nostalgia o meglio... non sento mai nostalgia di un avvenimento, al massimo mi intristisco quando penso che con gli anni potrei cambiare (o già l'ho fatto) l'occhio con cui vedo le cose, mettendoci più malizia o cattiveria di quella che avrei avuto da bambina, quando come si dice si era più ingenui.
Se penso ad alcune cose so che non le proverò mai più così... non saranno mai uguali.
Le emozioni di tutte le prime volte sono sempre diverse... il primo giorno di scuola, la prima gita...
I ricordi li ho impacchettati tutti anche io, e ho cercato di tenerci lontano mia madre, ma so che nelle vecchie scatole non andrò mai a guardarci, per cui alla fine butto spesso... poi magari me ne pento un po', ma il passato è passato... e se non ho oggetti materiali il ricordo rimane, non l'ho perso.
CIAO
12 settembre, 2007 14:30
Peccato per i 'Topolino', io ho una piccola raccolta di 45 giri con sigle di cartoni animati ed altro, che non darei via per tutto l'oro del mondo, dato che quando li ascolto rimembro un periodo della mia vita in cui ero allegro e senza pensieri...
Certi oggetti materiali appartenenti ad un passato più o meno recente sono belli e spesso e volentieri utili!
Ciao
HBK
12 settembre, 2007 17:38
Io sono quello che le ha comprate quelle divise.
15 anni fa.
E ricordo bene che non era per "umiliare i nostri avversari", ma solo perchè stavano in offerta.
Da Sportidea, a Prima Porta.
E poi perchè pensai che grazie a quelle non ci sarebbe mai servita una maglia di riserva: chi se le comprerebbe delle divise tutte rosa??? Aldair
14 settembre, 2007 23:16
La maglia rosa con calzoncini e calzerotti li ho ancora insieme a tutto il resto e intendo tutto.
Infatti i miei ricordi sono come una enorme scatola che riesca a contenere ogni cosa e di conseguenza ogni volta che la apro li vedo tutti lì uno accanto all'altro come se il tempo non avesse importanza.Le emozioni legate ad essi sono sempre vivide e spesso improvvise nell'assalirmi quando meno me lo aspetto, come un fortunale durante una bonaccia. La malinconia arriva non mentre ricordo, ma quando penso alle cose che ricorderò perchè saranno passate.
Manbass
18 settembre, 2007 12:39
Avresti avuto in mano un bel patrimonio con quei vecchi topolini...comunque io più che incazzarmi perchè me li hanno buttati via, mi sarei incazzata perchè odio se viene messa mano sulle mie cose...un bacio Jinjy
23 settembre, 2007 13:57
"ma non capisco più il mondo che mi circonda, pepiño. la gente non ricorda più e non vuole ricordare. è come se lo considerasse inutile. inutile? se mi togli i ricordi cosa rimane di me?" cito montalbàn perchè cade a pennello. e perchè anche io sono un po' nostalgica (e chissenefrega se sembra patetico :) )
01 ottobre, 2007 15:21
All'occhio dello spettatore, sotto accusa da mortali e irrisori sensi il tutto può sembrare meravigliosamente vario. Ed invece tutto porta alla metamorfosi che sa di mistero e di vapore.
Kiss
06 ottobre, 2007 18:36
HO VISTO UN "SUPERSANTOS" SOTTO UNA RITMO USCIRE MALCONCIO E BITORZOLUTO, HO VISTO UN FLIPPER CHIEDERE ALTRI SOLDI, PURE SE VINCEVO, HO VISTO UN TAVOLO DA PING-PONG CHIEDERE AIUTO QUANDO LE SCHIACCIATE ERANO "CINESI" E, SE PERDEVI LA PALLINA, NON TI DAVANO PIù LA GIACCA DI TUTA LASCIATA IN OSTAGGIO AI SALESIANI; HO VISTO UN PORTIERE DI CALCIO-BALILLA CHIEDERE DI GIOCARE CON LA SQUADRA AVVERSARIA...
ADESSO, SE UN POSTEGGIATORE MI CHIEDE UN EURO, LO GUARDO CON SOSPETTO. -INSERT COIN- "SCUSA, DOV'è LA FESSURA -?
16 dicembre, 2007 18:11
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