"Dunque. Al mondo ci sono i cretini, gli imbecilli, gli stupidi e i matti." "Avanza qualcosa?" "Sì, noi due, per esempio. O almeno, non per offendere, io."

venerdì, giugno 08, 2007

Regional development

Arrivo tardi in hotel a Bratislava (un malinconico parallelepipedo squadrato, reso ancora più triste dall'ingenuo tentativo di ravvivarlo, pitturandone l'esterno a tinte forti) e vado a cena.
Il gentile cameriere, uscito da un film di Von Trier, in un inglese stentato e gutturale, articola “meniju, pljiis”.
Scorro un unico foglio A4, gelosamente preservato da uno di quei trasparenti proteggidocumenti da ufficio, sul quale posso leggere:

Appetizzers
Tomato and Cheese soup

Poultry
Beef fillet with steamed vegetables buttered
Pork tenderloin with steamed vegetables buttered
Chicken breast roasted with potatoes

Side dishes
Salad
French fries

I desserts - non che ci tenessi particolarmente, in realtà - non risultano pervenuti.
Il cameriere mi guarda diligente, tenendo la bic premuta sul taccuino, come se fosse pronto alla finale olimpica di scrittura rapida.
Io allora faccio: “The soup and the beef fillet, with french fries”.
Lui non capisce french fries ed io allora ripeto, scandendo meglio le sillabe.
Il cameriere continua a non capire. Poi, improvvisamente (ma senza che baleni alcun lampo di vita nei suoi occhi), dice: “Ah, pommes frites”.
Prende nota scrupolosamente del mio ordine sul bloc-notes delle comande. Io mi accingo a riaprire il libro che ho con me (ne ho sempre uno quando mi tocca mangiare solo al ristorante).
Quel che è strano è che il cameriere non si muove. Resta lì a guardarmi e poi fa: “Excuse me, but we have only turkey”.
Un po’ smarrito, guardo con intenzione il menu, come a dirgli “E allora perché ci siamo fin qui esercitati?”.
Lui non si scompone e ripete “Only turkey”.
Ed io: “Well, turkey, then. Thank you very much”.
Aveva trent’anni, non di più. Così come il cuoco, la receptionist e il direttore dell'albergo. Saranno così almeno per un paio di generazioni ancora.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Va beh... ma almeno, era buono??
E il libro ti è piaciuto?

Devo dire che odio l'idea di mangiare da sola al ristorante, l'ho fatto una volta sola e ho trangugiato il tutto per venire via quanto prima.
Se sono in viaggio per lavoro e devo mangiare preferisco un panino... o addirittura non pranzare.
Comunque valuterò l'idea del libro come compagnia per una volta che dovesse capitarmi di nuovo!

CIAO e buon fine settimana

08 giugno, 2007 13:01

 
Anonymous Anonimo said...

Eventi all'ordine del giorno negli ex paesi dell'Est ancora alle prime armi nella nuova realtà...

Mangiare solo al ristorante è in generale triste, a me capita spesso e volentieri...

DD

08 giugno, 2007 16:43

 
Anonymous Anonimo said...

E pure tu, però, che vai a cercare filetto a Bratislava?!?!
Mah.....
A.

09 giugno, 2007 10:00

 
Anonymous Anonimo said...

Anche io mangio sovente triste e solitario al ristorante per lavoro.
UNa volta in preda alla disperazione ho chiesto ad un altro avventore solingo se potevamo farci compagnia, lui ha accettato e abbiamo ripetuto per tutta la settiamna esplorando i vari ristoranti di Ortigia.
L'idea del libro la adotterò immediatamente.

11 giugno, 2007 09:04

 

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