"Dunque. Al mondo ci sono i cretini, gli imbecilli, gli stupidi e i matti." "Avanza qualcosa?" "Sì, noi due, per esempio. O almeno, non per offendere, io."

giovedì, ottobre 08, 2009

Attriti

La sensazione di queste ore è simile a quella che ho provato quando la macchina alla cui guida mi ero addormentato, poggiata sul proprio tetto a scivolare, stridendo, per metri e metri, si è finalmente fermata.
Poi, ricordo il silenzio e le dita muoversi tutte. In bocca, avevo un sapore di asfalto, ferro e vetro a conferire fisicità e realtà a un’esperienza che altrimenti non mi sarebbe parsa un fatto.
Ho appena rischiato di morire, pensai, ed era tecnicamente vero.
Ricordo che mentre la terra stava sopra il cielo, aspettavo, inerme, che tutto finisse, troppo stordito per sperare che ci sarebbe stato un dopo, in cui tutte le cose mi sarebbero riapparse come le conoscevo. Poi, a un certo punto, quella corsa capovolta si è fermata.
La fisica, banalmente, parla di attrito.
Questi mesi, anzi questi ultimi anni della nostra vita pubblica mi hanno riportato a quell’abitacolo, quando ogni riferimento era perduto e guardarmi precipitare verso chissà dove era la sola cosa che sapessi fare. Ieri, finalmente, la corsa sul tetto si è di nuovo fermata e le cose sono tornate ad essere uguali a quelle di cui abbiamo sempre avuto esperienza.
La materia di cui sono fatte le nostre istituzioni è elastica ed atta ad essere tirata, piegata, in qualche caso addirittura plasmata, secondo convenienza. Esiste però un limite intrinseco, invalicabile per colui che voglia modellarla: quello imposto dalla natura stessa della materia. La carta (anche quella Costituzionale) si può comprimere, schiacciare, tenere appallottolata dentro un pugno ben serrato. Per quanto sia forte la pressione esercitata su di essa, però, i legami fra le cellule che ne compongono la struttura la porteranno comunque a riprendere di nuovo la sua forma originaria, naturale, non appena la stretta che la costringe verrà meno.
Certo, oggi, la nostra Carta è tutta spiegazzata ed è necessario avere cura che essa possa ridistendersi completamente, rendendo di nuovo facilissima a chiunque la lettura del suo messaggio. Di esso ieri è stato riaffermato un punto fondamentale: ogni cittadino, per quanto ricco, popolare, potente e prepotente egli sia, è uguale agli altri di fronte alla Legge.

1 Comments:

Anonymous LaVale said...

numero uno... ma l'incidente l'hai avuto sul serio?
numero due... la nostra carta costituzionale, sembra che dovremo sempre di più difenderla con i denti, purtroppo la studiamo troppo poco, figuriamoci la pratica!

Ciao!

15 ottobre, 2009 00:42

 

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