"Dunque. Al mondo ci sono i cretini, gli imbecilli, gli stupidi e i matti." "Avanza qualcosa?" "Sì, noi due, per esempio. O almeno, non per offendere, io."

martedì, ottobre 07, 2008

Mission impossible

Assonnato e di normale malumore, guidavo verso l’ufficio. Solito traffico, solito percorso, solita andatura da cane zoppo, almeno fino all’apertura delle gabbie di quel grande cinodromo che è il GRA. L’abitudine è una compagna rassicurante e ad essa ci aggrappiamo specialmente ad inizio giornata, quando c’è da vincere il pensiero di tutti gli impegni che ci attendono.
La spia era di un bell’arancione vivido, sin dalle sei di pomeriggio del giorno prima. In questi casi, però, ho ormai perfetta cognizione dei chilometri di autonomia che corrispondono all’esiguo, infinitesimale spazio che separa l’asticella dell’indicatore della benzina dallo zero assoluto. Infatti, dopo poche centinaia di metri, ecco un grande cartello verde ad indicare che a circa duemila metri da dov'ero si trova un distributore che pratica il conveniente prezzo di 1,322€ al litro.
Nonostante questo, ho rischiato lo stesso di rimanere a piedi. No, non ho dovuto spingere la macchina per arrivare dal benzinaio. Semplicemente sono piombato in una forma di trance, dalla quale sono riemerso soltanto quando l’area di servizio appariva piccola piccola dentro il mio retrovisore. Ho pagato la fortuna di trovare di lì a pochi minuti un altro distributore, rifornendo all’astronomica cifra di 1,402€ al litro. Maledizione.
Il fatto che è che stavo sentendo musica, come faccio quasi sempre mentre guido. Ricordo la progressione geometrica finale di Nord, con il sax tenore, il sax alto, la tromba e poi il loro ensemble ad accavallarsi su due temi magici come quelli che solo il vecchio astigiano sa tirar fuori. Anche ora che ci ripenso, visualizzo l’immagine che sempre mi si condensa nella mente quando ascolto quel pezzo: un grande prato in altura, l’aria fina e pungente, colori eccessivi per troppa vicinanza al cielo e profumi vergini. Finito il brano, dopo qualche secondo di fiatone post-coitale, mi sono risvegliato e ridevo, di vera contentezza.
Tutto ciò mi capita spesso, quando ascolto musica. Penso che essa sia un mistero, una magia, un dono. La musica mi porta schegge di verità. Quel che di me e del mondo non so capire con gli sforzi ottusi della mia povera intelligenza, me lo rende chiaro la musica. Essa usa quali parole le nostre sensazioni indicibili, compilandoci le emozioni direttamente in linguaggio macchina.
Così, rispondere ad una email tutto sommato innocente, dall’onesto titolo “Una dura missione…”, con cui un mio collega molto simpatico mi chiedeva di dargli i titoli delle dodici canzoni a mio giudizio più belle, s’è rivelato un impegno veramente duro. Mi sono portato, ovviamente, il lavoro a casa. Non potevo correre il rischio di tralasciare qualcosa di fondamentale, per difetto di una memoria a volte labile. Ridurre la forza comunicativa della musica in dodici esempi è di per sé un esercizio estremo, un volteggio ardito, un’acrobazia avventata e proprio non mi sarei potuto cimentare, senza almeno la rete di salvataggio dei miei cd ordinati alfabeticamente. È stato un processo di violenza inaudita, ai limiti della stupidità, dover scegliere tra Fossati e Jimi Hendrix, tra John Lennon e Giovanna Marini. Però quello era il cimento e quello ho fatto, sia pure non fino in fondo. Non sono riuscito a scendere sotto i 14 brani. Sarebbe stato troppo doloroso dover selezionare ulteriormente.
Ancora di più mi ha pesato non riuscire a separare bene tutte le componenti che immancabilmente entrano in gioco quando si fanno valutazioni come queste. Quanta parte delle mie scelte è dipesa da quello che pensavo sarebbe piaciuto al mio collega? Quanta parte invece è dipesa dal mio particolare umore di quella giornata? Considero un disco nuovo o un artista sconosciuto come un regalo da scartare. Quanto ha pesato nelle mie scelte il piacere che sempre mi dà fare regali? Impossibile dirlo. Il fatto è che ogni volta che si guarda un quadro, lo si ridipinge daccapo. Ho imparato da tempo che ciò è naturale e, perciò, inevitabile. Dunque, lo accetto, però mi fa rabbia.
Rispondendo al mio collega, ho accompagnato la mia lista con la data, il luogo e l’ora delle mie scelte, pur consapevole che ciò non sarà bastevole a salvarmi l’anima.

Hothouse Flowers - Be good
Dave Matthews Band - Stay (Wasting time)
Living Colour - Love rears its ugly head
Led Zeppelin - In my time of dying
Queen + David Bowie - Under pressure
Peter Gabriel - Sledgehammer
Bob Dylan - Jokerman
C.S.I. - In viaggio
Vasco Rossi - ....stupendo
Lucio Dalla - Treno
Paolo Conte - Nord
Gianmaria Testa - Per accompagnarti
Giorgio Gaber - Io se fossi Dio
Enzo Jannacci - Parlare col liquido

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Missione davvero impossibile.
Anche io spesso mi ritrovo a vivere a testa in giù.
Per fortuna.
Il Grosso

07 ottobre, 2008 15:35

 
Anonymous Anonimo said...

Lorenzo, tranquillo: non appena incassati i soldi del superenalotto che vincerò stasera, comprerò una tenuta sulle colline toscane o umbre e lì vivrai a mie spese. Avrai tutto il materiale musicale immaginabile, oltre ad una sala d'incisione per ridipingere i tuoi quadri, e del buon vino rosso per contemplarli di nuovo. Non avrai alcun bisogno di benzina e l'unico pensiero sarà rinnovare, quando ne avrai voglia, la lista delle migliori 12 canzoni di sempre. E ogni tanto, guardandomi, batterai le tue dita sul pianoforte e mi dirai: "La riconosci questa?". E io naturalmente non la riconoscerò. Lo Scuro.

07 ottobre, 2008 16:57

 
Anonymous Anonimo said...

Caspita... ne conosco solo tre!
Anche per me non sarebbe facile fare una selezione, a parte il mio grado di conoscenza musicale infinitamente più piccolo (da quello che vedo), io sarei in difficoltà a dire qual è la canzone che più mi piace anche soltanto di Daniele Silvestri! (e ho detto tutto)

Comunque proverò a documentarmi sulle tue tracce, chissà che non ampli le mie vedute.

PS Lo scuro, se vinci... una stanzina per me? Non dipingo, non suono il piano e non ho liste di canzoni... ma sono simpatica (forse) ;-)

CIAO
CR

07 ottobre, 2008 17:16

 
Anonymous Anonimo said...

Missione davvero impossibile, così come quella di indicare i miei libri preferiti. Quando mi si fa una domanda del genere cado in uno stato catatonico, il pensiero assume la forma di un muro bianco sul quale, poco dopo, cominciano ad affollarsi note su note..

L'unica battaglia che da sempre conduco è quella contro la distinzione tra musica "colta" e quella "leggera". In certi giorni Vasco mi scuote tanto quanto le Gymnopedie di Satie.
La musica genera sensazioni talmente personali che nessuno può dirmi cosa è meglio ascoltare e perchè.

La Leggera

07 ottobre, 2008 18:46

 
Blogger brodonero said...

Mission Impossible anche per me che dopo tanti anni riesco a biascicare solo 2 brani (Shine on your crazy diamond e Bohemian Rapsody) dopo averne pensati circa 400 in 12 secondi.
Impossibile per me stilare una classifica di film preferiti perchè in continua mutazione.
Tuttavia riesco ad esprimere le mie preferenze non tenendo conto dei gusti altrui oppure sospendo il giudizio perchè so che l'emozione provata nel vedere/ascoltare/leggere è assolutamente personale.

08 ottobre, 2008 12:22

 
Anonymous Anonimo said...

Mission really impossible per me fare una scelta classificata delle canzoni preferite, comunque a me la musica spesso e volentieri fa lo stesso effetto, mi porta in un altro mondo facendomi dimenticare della realtà circostante...

HBK

08 ottobre, 2008 16:35

 
Blogger Unknown said...

Trance..
Quando sono in mezzo alla gente, camminando per strada o sull'autobus e sento della musica con le cuffie sono cosciente di stare nel mio "film". Ciò che mi accade intorno sono lontane scene del film e, cosa che altrimenti mai farei così accuratamente, mi metto ad analizzare tutto: come tiene stretta la borsa quella signora, come cerca di mostrare la sua finta sicurezza un incravattato dipendente di qualche azienda con la postura forzatamente troppo rilassata e mille oggetti tecnologici che fa uscire dalle tasche: auricolare, palmare, ipod, iphone, blackberry (ha due numeri probabilmente). Vedo una signora anziana, la guardo mentre si aggrappa ai sedili dell'autobus e giuro, mi commuovo sempre. Vedo tante cose.
Insomma mi distanzio dalla realtà e pur chiudendomi in un individualismo estremo che forse bene non fa, provo piacere, un piacere enorme non descrivibile, perché riesco a raggiungere una profondità che altrimenti difficilmente trovo.
Forse la musica è proprio il ponte reale tra l’apollineo e il dionisiaco, tra il conscio e l’inconscio.

15 ottobre, 2008 14:17

 

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